Anatomia di un Japamala

Sicuramente vi sarà capitato di notare, incontrando qualcuno che pratica Yoga, oppure frequentando persone che eseguono regolarmente esercizi di meditazione, la collana di perline che portano al collo o attorno al polso.
Si tratta di un rosario per la meditazione chiamato japa mala. Molti praticanti infatti, indossano i loro japa mala anche fuori dal tappetino; che si tratti di un gesto per ricordare la propria sadhana * o semplicemente vezzo, non fa differenza. In realtà una japa mala è un antico strumento di meditazione usato per mantenere il conto mentre si canta, si recita oppure si ripete mentalmente un mantra. È un simbolo sacro dell’iconografia indù e come tale ogni sua componente ha un significato spirituale .

COMPONENTI DI UN MALA
– 108 grani di diverso tipo
– Il filo
– I nodi tra i grani
– Il seme del Guru,  meru o sumeru
– Il tassello

La breve esposizione che segue potrà aiutarvi a capire l’importanza di una japa mala nella vita di un praticante e l’enorme peso cultura le che l’accompagna.
La scelta resta soggettiva e personale ma sarebbe bene affidarsi a una persona esperta per identificare materiali più adatti in funzione delle caratteristiche e della costituzione (Vata, Pitta, Kapha).

IL SEME DEL GURU, MERU O SUMERU

Ogni japa mala contiene un elemento più grande e pesante detto meru , sumeru oppu re seme del Guru . Può avere forme differenti ma la sua caratteristica peculiare è quella di non essere mai oltrepassato mentre si sgrana il mala . Rappresenta la fine di 108 ripetizioni oppure l’inizio di un nuovo ciclo : simboleggia il Maestro, durante la meditazione, e ne ricorda la sua benevole presenza.

I NODI TRA I GRANI

Affinché i grani possano scorrere agevolmente tra le dita, ciascuno è separato, a distanza regolare, da un nodo.
I nodi rappresentano, come per il passaggio tra un atto respiratorio e l’altro, una naturale sospensione, una pausa. Oltre alla valenza pratica, i nodi hanno un significato sottile. Simboleggiano il silenzio, l’istante in cui il suono del mantra si riassorbe.

GRANI

La japa mala normalmente comprende grani, ma è possibile realizzarla anche con sottomultipli (54, 27, 9),annodati a distanze regolari . Ogni numero si presta a diverse e affascinanti interpretazioni ho già evidenziato ne “i segreti delle japa mala”.
I materiali utilizzati per realizzare i grani differiscono molto: legno, semi, cristalli e pietre dure. Nessun materiale è considerato troppo povero o troppo prezioso.
– Rudraksha –
Si ottengono dalle bacche di un albero che cresce nella regione himalayana dell’India e in alcune parti dell’Indonesia. Secondo una leggenda, Shiva, dopo lunghissima meditazione sulla salvezza del genere umano, riaprì gli occhi e caddero al suolo alcune lacrime che diedero vita a un albero dai frutti simili a mirtilli. Le japa mala più tradizionali in India sono realizzate con i suoi semi interni, venerati per le proprietà medicinali, mistiche e astrologiche.
– Legno di Sandalo –
Per il suo pregiato aroma, è un legno ampiamente usato per la produzione di incensi, oli essenziali ma anche per la costruzione di templi e sculture. L’antica scienza ayurvedica lo utilizza come rimedio di guarigione. La sua fragranza calmante lo rende ideale per la pratica meditativa. Si dice che l’aroma del legno di sandalo sia uno tra i più graditi alle divinità indù.
– Tulsi –
Il legno di tulsi o tulasi, conosciuto anche come basilico santo, si dice possegga il gran de potere di accrescere la devozione e favorire la crescita di colui che segue un percorso spirituale .
– Cristalli e pietre dure –
Cristalli e pietre dure sono utilizzati poiché ciascuno di essi possiede un’energia specifica, qualità infuse di cui è possibile beneficiare durante la pratica del japa mantra. L’uso di gemme è antichissimo come menzionato nei Purana, antichi testi indù che allegoricamente raccontano la nascita delle gemme e della loro connessione con alcune parti del corpo umano e nove pianeti del nostro sistema solare.

IL FILO

Il filo che collega ciascun grano simboleggia l’Assoluto , il Sé Universale , la forza che sostiene ogni cosa visibile e invisibile dell’universo.

IL TASSELLO

Chiamato anche fiore di loto, il simbolo del settimo Chakra Sahasrara, rappresenta un ornamento del seme del guru. Il suo movimento sinuoso ricorda l’energia prodotta durante la meditazione.
Anche il suo colore ha un significato:
Rosso – radicamento , energia e forza vitale Arancione – determinazione , volontà di vivere la vita
Giallo – comprensione , conoscenza
Verde – compassione , amore incondizionato
Blu – pace , saggezza (conoscenza del Sé) Indaco – visione , spiritualità
Viola – trasformazione , elevazione

APPROFONDIMENTI
▸ Sadhana : una pratica disciplinata intrapresa per raggiungere l’obiettivo di un percorso spirituale. Letteralmente vuol dire ” andare diritto all’obiettivo “